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SGU: i nuovi occhi di chi mira lontano, Breve recensione di Axum su Stargate Universe

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Axum56
view post Posted on 6/4/2010, 04:08 by: Axum56




Una vecchia nave consumata dal tempo, più antica degli Antichi noti, un mezzo esplorativo in vecchio stile.
Non un equipaggio bensì una macchina-sonda che raccoglie dati.
È il primo indizio del cambiamento di rotta dallo Stargate brillante, a tratti commedia, per un ambiente fatto di sangue e sudore.
Comandanti sospettosi che lambiscono la paranoia. Duri, irreprensibili, poco avvezzi alla socializzazione, pragmatici, a volte ottusi come vorrebbe la miglior tradizione militare. Persino il vecchio O'Neill sembra aver perso la vena ironica.
La sede dei sentimenti e delle emozioni ha un nuovo plasma. Il liquido vitale scorre nelle vene del dottor Rush, il personaggio che, nella passata tradizione, avrebbe dovuto rappresentare il pragmatismo più d'ogni altri.
Se Rush è Baltar, allora è plausibile una clamorosa opera di ispirazione che conduce Stargate Universe direttamente a Battlestar Galactica.
Non siamo alla scopiazzatura bensì al verosimile apprezzamento degli autori verso la nave e la storia del comandante Adamo.
Le correlazioni sono notevoli e numerose. Anche la Destiny è una nave che trasporta, sebbene accidentalmente, dei civili, compreso un politico che non può non ricordare la donna che pian piano diventa Presidente dopo la prematura e violenta scompasa del politico maggiore.
Si continua sulla linea dell'ammirazione quando anche i nostri, allo stremo e alla deriva incontrollabile, devono, come succede al Galactica, sopperire la mancanza dei beni primari: cibo e acqua, aria da respirare e qualche momento di sano relax.

"Miliardi di anni luce" farebbe rabbrividire chiunque, poiché significa la fine della vita conosciuta. Allora i dispersi devono, seppur mantenendo la speranza, valutare una nuova esistenza fatta di stenti ed espedienti. L'ennesima omerica rapsodia? Se sì, l'Odissea è una fonte inesauribile a cui nessuno può porre termine.
Scene di sesso e sudore? Anche questa formula è uno dei pilastri in Battlestar Galactica.

Dal punto di vistra tecnico-produttivo emerge su tutto una colonna sonora d'altissimo livello, struggente quando non ossessiva, tappeto sottile nelle scene che lo meritano. Aggressiva fino a superare i ritmi scenici. Tuttavia si pone da parte repentinamente e con maestria, fino al nuovo attacco improvviso. Talvolta la musica tende allo spettatore veri e propri agguati.

La fotografia è nuova in Stargate Universe; si basa sui chiaroscuri, sul mistero visivo, sull'inganno e sull'iper-realismo luminale.

Trucco e costumi sono magistrali a causa di un'accurata scalcinatezza che si nota persino addosso ai militari. Una metafora della disperazione?

Scenografie curate e dettagliate fino all'ossessione. La tinta rame-bronzo è onnipresente, a segnalare la vetustà di quella nave ma, ancor prima, la nobile antichità.

Attori che entrano nelle viscere dei personaggi, regie d'alto livello, inquadrature a struttura sferica, primi piani sapienti, campi lunghi che sembrano palpabili, luci nelle esterne che trasmettono anche le temperature, fino all'ipnosi.

Sospetto e sfide interpersonali, ultimatum frequenti, aggregazione in gruppi, isolamento totale di alcuni, e senso - sproporzionato - di serenità di altri, fanno della Destiny un'autentica comunità urbana.

Gli alieni, a cercarli bene, questa volta sono numerosi e risiedono nei caratteri degli uomini della Destiny.


Ad Axum piace questa svolta?
Sì, molto, perché laddove la commedia brillante si evolve in dramma "sangue e sudore" sopraggiunge il coinvolgimento che prende il posto dell'intrattenimento.
 
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59 replies since 6/4/2010, 04:08   847 views
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