8 Marzo, festa della donna. 
La condizione della donna e il suo coinvolgimento in ruoli di comando e potere è un argomento che, negli ultimi anni, molte serie tv e produzioni cinematografiche hanno iniziato ad affrontare, indipendentemente dal genere di show, portando sempre più a una consapevolezza del diritto di parità e di quanto, in passato, questa idea fosse solo un'utopia (che purtroppo persiste ancora in alcuni contesti geografici o sociali).
In questo percorso di sensibilizzazione, in campo fantascientifico, a molti è noto il ruolo precursore della serie originale di Star Trek, dove una donna (per di più di colore, e poco dopo la fine legislativa della segregazione raziale negli Stati Uniti) era ufficiale fisso di plancia anche se, diciamolo, in minigonna e senza mansioni di comando.
Ma c'è un altro sci-fi show che già dalla sua prima stagione, targata 1997, ha portato all'attenzione dei propri fan questo argomento: stiamo parlando di Stargate SG-1.
Il ruolo di Samantha Carter, brillante scienziata con ottima carriera militare, ne è l'esempio più evidente, ma non l'unico. Se pensiamo allo spin-off Atlantis, il progetto sulla città degli Antichi per ben quattro anni è stato comandato da una donna: prima la dottoressa Weir e poi il colonnello Carter.
Lungo le stagioni delle serie, troviamo moltissime figure femminili forti, guerriere o di comando: Hathor, Linnea la distruttrice di Mondi, Nirrti, Adria, Ishta, Teyla, Larrin, Camille Wray... faremmo prima a contare i personaggi femminili privi di queste caratteristiche.
Ma ancora prima della venuta di queste condottiere, SG-1 ha precorso i tempi con l'episodio 1x03, Emancipation, dove la squadra SG, in esplorazione su un pianeta alieno, incontra alcune tribù che il dottor Jackson paragona agli antichi popoli della Mongolia.
Da subito lo show ci mostra quanto le donne non avessero nessun diritto, nemmeno quello di parlare in pubblico.
Stride subito nella nostra mente la differenza tra quelle donne indigene, figlie e mogli “proprietà” di uomini (mariti o padri che siano), costrette a coprirsi il volto e non parlare in pubblico, ad obbedire ed accettare ciò che un uomo decide per loro, e il nostro capitano Carter.
Samantha è costretta a vestire i panni (anche letteralmente) di una donna di quel popolo, viene addirittura rapita e venduta ad un altro capo tribù da un giovane che vuole in cambio la figlia del tiranno che, neanche a dirlo... non otterrà perché già destinata ad un altro uomo per volere del padre.
Come in ogni favola che si rispetti, però, al termine della storia Carter mostra a quegli uomoni quanto una donna possa essere coraggiosa, forte tanto da battersi e vincere un duello all'ultimo sangue, mostrandosi, però, allo stesso tempo anche misericordiosa, non uccidendo il suo brutale contendente: un padre disposto a far lapidare la propria figlia pur di far rispettare le ingiuste leggi barbare e crudeli.
Ora vi poniamo una domanda: quale dovrebbe essere il fine di una produzione televisiva o cinematografica? Certo gli scopi sono più di uno: divertire, appassionare, emozionare, fare budget per i produttori... ma quelli più nobili e importanti sono sicuramente: insegnare, far riflettere su temi importanti, far conoscere condizioni di ingiustizia e far crescere negli spettatori la consapevolezza che è compito di tutti provare a cambiare ciò che è immorale. Secondo noi, questo episodio della prima stagione di SG-1 centra perfettamente il bersaglio!
Stargate è una serie tv, una finzione; e, in quanto tale, sono gli scrittori che ne decidono il finale, dando a questo episodio il giusto happy ending; purtroppo sappiamo bene, però, che nella realtà non è così, o almeno... lo è raramente.
Nella vita vera, su questa nostra piccola Terra, ancora molte, troppe, donne subiscono violenza fisica e psicologica. Donne schiave di padri padroni, di mariti gelosi e possessivi. Donne umiliate, maltrattate, schiavizzate, costrette a lavori impietosi.
Allora approfittiamo di questa giornata dedicata alla festa delle donne per riflettere e prendere consapevolezza delle lotte che ancora si svolgono, ogni giorno e in ogni luogo, siano esse eclatanti da prima pagina, oppure invisibili agli occhi dei più.
Un augurio sincero a tutte le donne di Tau'Ri e non... l'augurio che possano finalmente essere libere di vivere la propria vita senza paure o condizionamenti; e un invito a tutti gli uomini, affinché possano cogliere appieno l'importanza del rispetto fisico e psicologico verso questo immenso universo femminile che... è l'altra metà del cielo! |
